«No all’inceneritore»: 1.500 volte (dal giornale Trentino, 7 novembre 2009)

Palarotari affollatissimo per la conferenza sulle «alternative possibili»
Mezzocorona: i cinque Comuni della Rotaliana «reclutano» esperti che evidenziano gli effetti nocivi
 
MEZZOCORONA. Millecinquecento persone hanno riempito il Palarotari ieri sera per la presentazione della proposta alternativa all’inceneritore ad Ischia Podetti che i 5 Comuni della Rotaliana hanno affidato all’ingegnere Massimo Cerani, uno fra i massimi esperti del settore.
Oltre alla relazione tecnica ci sono stati anche gli interventi in campo medico di alcuni professionisti intervenuti su invito del coordinatore della serata, Lorenzo Lorenzoni, medico ed assessore comunale a Lavis. Il professore Ernesto Burgio, responsabile nazionale di Isde, l’associazione internazionale di medici ambientali, ha spiegato i recenti studi che i massimi esperti mondiali hanno diffuso: «I particolati ultrafini, che vengono emessi nell’aria dagli impianti di incenerimento, sono la causa del sempre più elevato numero di bimbi neonati affetti da tumori. Questa sostanza è pericolosissima, riesce ad alterare il patrimonio genetico del feto. Sapremo con certezza gli effetti delle emissioni dell’inceneritore tra trent’anni, ma con gli studi di oggi già possiamo dire che è nocivo e molto per la salute dei giovanissimi». Un altro medico, Giuseppe Miserotto, presidente dell’ordine di Piacenza, si è soffermato sulla deontologia professionale: «Il nostro codice stabilisce che la medicina deve favorire tutte le iniziative per migliorare la salute degli uomini. Purtroppo - ha proseguito - molti di noi si trovano in conflitto d’interesse, cioè non denunciano pericoli per la salute anche evidenti, causa l’interesse economico, che deve rimanere estraneo ai giudizi di un vero medico».
Massimo Cerani ha evidenziato il suo studio: «Puntiamo ad un impianto con tre piattaforme, una per raccogliere rifiuti, l’altra per lavorarli allo smaltimento e l’altra per il riuso di quelli non smaltibili. Le tariffe per un simile impianto costerebbero 80 euro per tonnellata, a differenza di quello della Provincia di circa il doppio. Inquineremo la metà di quello che si vuole fare ad Ischia Podetti». Carla Poli, inventore del centro di Vedelago, ha spiegato l’attività di ricerca scientifica fatta in questi vent’anni nel suo centro, che è stata premiata e finanziata dalla Comunità Europea: «Il nostro obiettivo è continuare a trattare il rifiuto non come tale, ma come un materiale da cui ricavare altro materiale da utilizzare a sua volta».
Articolo di Andrea Asson
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