La Democrazia non può fuggire dai confronti!

Sulla realizzazione dell'inceneritore a Ischia Podetti si sono sentite un'infinità di voci legittimamente preoccupate per la tutela della salute pubblica, ma non si sente la voce importante del Partito Democratico e dei suoi esponenti (tranne qualche rarissima eccezione), perché? Eppure le voci riferiscono che almeno la metà degli esponenti di quel partito sono contrari alla realizzazione dell'opera o chiedono di valutare, prima della decisione finale, anche soluzioni alternative. Perché allora si tace? Parlare, dire cosa si pensa davvero infastidisce Pacher e Andreatta? I quali spingono invece per la realizzazione, sostenendo che l'impianto è praticamente innocuo; quando invece dallo studio di fattibilità presentato non risulta essere esattamente così?
Ai vari Comitati e Associazioni ambientaliste, da sempre contrari alla costruzione dell'inceneritore, si sono uniti nella contrarietà o nella richiesta di valutazioni che mettessero a confronto altre soluzioni alternative, tutti i partiti di centro-destra, alcuni di centro-sinistra (i più piccoli), alcuni Comuni direttamente interessati, gli agricoltori, le A.C.L.I. Trentine che hanno manifestato le loro preoccupazioni e alcune Circoscrizioni del Comune di Trento – da notare che altre mozioni contro l'inceneritore presentate e discusse sui vari livelli amministrativi, non sono state approvate per l'effetto dei voti di astensione e non per l'espressione di voti contrari (che sono stati pochissimi), il che la dice lunga sul fatto che i politici locali si siano fatti convincere dell'innocuità dell'impianto di incenerimento e che siano convinti che incenerire sia la soluzione migliore. Dalla Circoscrizione del Bondone, zona interessata all'inceneritore, è partito un messaggio di vera democrazia poi seguito da molti altri, ma non raccolto – guarda caso – proprio dagli amministratori del Partito Democratico. In quel messaggio si dice, in sintesi : tutti vogliamo che la salute dei cittadini venga garantita, anche attraverso la qualità dei prodotti agroalimentari coltivati in loco; tutti siamo consapevoli che si debba risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti al più presto mandandone in discarica la minor quantità possibile (anche con l'inceneritore 25/30 mila tonnellate annue finirebbero in discarica); tutti sappiamo che l'iter per la realizzazione dell'inceneritore è stato lungo ed è giunto a conclusione, ma tutti vorremmo che quella nuova tecnologia che si basa sul recupero e sul riutilizzo dei materiali, che ha fatto enormi progressi negli ultimi anni e che garantirebbe maggiormente la salute pubblica, venisse messa alla prova consentendone la partecipazione alla gara per l'assegnazione dell'appalto. Il messaggio è chiaro: se dalla gara emergerà che solo la realizzazione di un inceneritore potrà risolvere il nostro problema, noi accetteremo, nostro malgrado, il verdetto. Questa ci sembrava e ci sembra una proposta democratica che non dovrebbe essere rigettata da chi vuole affermare la democrazia. Abbiamo chiesto di dare informazione alla gente ed eravamo disposti ad organizzare delle serate dove si potessero mettere a confronto gli aspetti tecnici/sanitari delle varie soluzioni. Ci è stata negata anche questa possibilità! Noi eravamo abituati a contestare il Presidente Berlusconi, quando negava i confronti elettorali agli avversari, mai avremmo pensato di essere costretti a contestare, per lo stesso motivo (negare i confronti democratici), chi era con noi nella stessa contestazione!!! Il 3 novembre scorso abbiamo partecipato all'incontro organizzato dal P.D. di Mezzocorona (Pacher e Nardelli erano presenti per tranquillizzare i cittadini) e in sala vi erano circa 150 persone, ma nessuno – tranne Pacher e Nardelli - ha speso una parola a favore dell'inceneritore! Il 6 novembre scorso abbiamo partecipato anche alla serata informativa organizzata dai Comuni della Rotaliana (venivano esposti i rischi per la salute pubblica e le soluzioni alternative all'inceneritore). Circa 1500 persone presenti al Palarotari in quell'occasione tutte d'accordo – nessuno ha speso una parola a favore dell'inceneritore (al riguardo vi è da dire però che Dellai. Pacher e Andreatta erano stati invitati, ma risultavano assenti) - con i relatori sul fatto che l'inceneritore non può essere considerato innocuo per la salute dei cittadini e tutte hanno preso coscienza che le alternative all'inceneritore esistano. Non siamo fuori tempo massimo, anzi, non avremmo dovuto nemmeno trovarci in questa situazione assurda se tutte le forze politiche avessero fatto del referendum del 2003 un un atto di vera democrazia partecipata; la democrazia ha delle regole e dei tempi da rispettare... Si faccia un bel gesto democratico, si accetti la sfida del confronto tra le diverse tecnologie ammettendo alla gara anche quelle prive di combustione. Il responso potrà essere diverso da ciò che abbiamo sempre sostenuto, ma sarà un responso figlio della democrazia.

Graziano Agostini, Consigliere della Circoscrizione del Bondone.