“Dalla Carta di Regola agli Usi civici” - Scambio di opinioni

Pubblichiamo il testo integrale di uno scambio di email tra Roberta Carli, cittadina nonchè attuale presidente del gruppo "la Regola" di Cadine e l'assessore Fabiano Condini.

Per correttezza, all'assessore è stato preventivamente chiesto se era possibile pubblicare sul sito il contenuto dell'email, e la risposta è stata affermativa. Mi permetto di segnalarlo come "atto di trasparenza" da parte di un membro dell'amministrazione pubblica.

Gentile Assessore,

ho apprezzato la Sua presenza e il Suo intervento alla serata che si è svolta a Baselga del Bondone lunedì 7 dicembre e che aveva come argomento la Carta di Regola e gli Usi Civici.

Riflettendo volevo precisarLe due passaggi.

Lei ha parlato di piccola comunità o di privati intendendo quasi la stessa cosa.

Mi domando come si può assimilare un soggetto privato ad una Asuc. Si tratta di due soggetti, anche giuridici, notevolmente diversi.

Da una parte il privato ha un interesse prettamente personale. Dall’altra una Asuc, seppur piccola, è manifestazione di tutela e interesse pubblico.

Lei ha poi parlato di bosco riferendosi ad una zona che al giorno d’oggi non rappresenta più una risorsa in quanto non è economicamente rilevante e “nessuno ci vive sopra” (parole Sue).

Ma non possiamo cementificare e coltivare tutto. Anche le aree boschive possono essere una risorsa per una bella passeggiata o un bel respiro e quindi per un benessere comune. Bisogna pensare a sviluppi compatibili con la realtà e non sconsiderati come purtroppo ultimamente stiamo vedendo.

Un aforisma che si legge su alcune magliette dice che quando avremo abbattuto l’ultimo albero, quando ecc. ecc. ci accorgeremo che non si possono mangiare i SOLDI. Non è banale.

Comunque, alla luce di quanto detto da Lei e anche di queste mie considerazioni, auspico che l’Amministrazione apra il dialogo con le Asuc e con i Comitati che nascono in difesa degli usi civici. Sono iniziative da sponsorizzare e supportare in quanto espressione di una qualità di vita che si sta perdendo e che invece deve continuare ad essere radicata nella nostra realtà provinciale di cui andiamo orgogliosi.

Roberta Carli – Cittadino di Cadine
Cordialmente.


Gentile signora Roberta Carli,

Ho partecipato alla vostra riunione perché sinceramente interessato alla questione delle asuc di cui, devo ammettere,
conoscevo molto poco.

Sono diventato assessore da pochi mesi. Prima, in quanto cittadino sono stato impegnato in un comitato di rione e per anni mi sono battuto per gli interessi della comunità di Vela. Quasi sempre "contro" il comune e la provincia.

Mi sento quindi molto vicino alle vostre battaglie in difesa della vostra comunità e faccio un po' di fatica ad essere
considerato una controparte.

Vengo alle questioni da lei sollevate.

Spesso il privato è più efficiente, più efficace e più utile del pubblico. Questo perché il privato è più vicino, più informato
e più interessato (in senso positivo). E' chiaro che i vantaggi, quelli diretti almeno, di questa efficienza vanno poi in gran parte al privato, ma vantaggi indiretti si trasmettono anche all'intera società. Naturalmente non è sempre, automaticamente così, ma in generale è così.

Questa constatazione vale anche per l'Asuc rispetto al Comune. Io credo che l'Asuc sia più efficiente del Comune proprio perché più vicina, informata e interessata. Anche in questo caso è giusto e normale che i vantaggi di questa efficienza ricadano principalmente sulla vostra piccola comunità, ma in generale ci saranno del vantaggi per tutti i cittadini di Trento come molti interventi dell'altra sera hanno ricordato.

L'analogia che vedo tra Asuc e il privato è tutta qui. Per il resto sono assolutamente d'accordo con lei.

La constatazione circa la rilevanza del beni di uso collettivo era appunto una constatazione. Un tempo la sussistenza stessa delle persone dipendeva dalla disponibilità dei beni collettivi. Da essi traevano cibo e mezzi per sopravvivere al freddo. Oggi la maggior parte delle persone che abitano la vostra comunità potrebbe tranquillamente vivere ignorando semplicemente l'esistenza dei beni di uso civico. Un tempo non sarebbe stato possibile. Chi l'avesse fatto non avrebbe superato l'inverno.

Se dunque i beni amministrati non sono più vitali, conseguentemente anche la Regola, in sé, è diventata meno importante rispetto al passato. Tanto è vero che in molti casi gli usi civici sono stati aboliti senza troppi drammi. Questo però è un vero peccato.

Conservare e valorizzare gli usi civici è infatti una risorsa proprio perché con essi si tutelano in modo più efficiente
e quindi meglio il territorio e in particolare la risorsa bosco. Si conservano le tradizioni e il senso della propria storia e con esse le specificità che
caratterizzano il nostro territorio e che lo rendono unico rispetto agli altri. Rafforzano il senso di partecipazione e la responsabilità collettiva nelle
comunità in cui sono presenti. Educano alla gestione collettiva e diretta dei beni della comunità e in generale al senso del bene comune.

Naturalmente questa è la mia opinione personale che io cercherò di portare in Giunta, ben sapendo però che non tutti la pensano come me e che purtroppo sono stati avviati dei contenziosi legali che in questo momento non possono essere interrotti facilmente.

Auguro comunque che il contenzioso si possa risolvere quanto prima e che si possa avviare una buona collaborazione
nell'interesse della vostra comunità e del vostro comune.

Con l'occasione le auguro buone feste e le invio i più cordiali saluti.

Fabiano Condini